Rimozione dei tatuaggi


La8 – Ogni mattina

«Secondo un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2015 in Italia le persone tatuate erano 6,9 milioni, quindi il 12,8% della popolazione. Insomma un bel dato, è un dato che cresce col passare degli anni, è un numero elevato, ma un numero elevato anche di persone, che dopo che si sono fatte il tatuaggio, hanno tutta l’intenzione di rimuoverlo.»

«Certo, infatti si stima che oggi circa il 30%, che è un numero elevatissimo di questi più di 7 milioni, ormai, di persone che hanno i tatuaggi, vogliono rimuoverne almeno uno, quindi sicuramente è una fetta di popolazione che in qualche modo giunge presso i nostri ambulatori e richiede un trattamento di eliminazione del tatuaggio, che come appena detto, è un percorso abbastanza complesso tuttora, ma comunque molto meglio rispetto a quello che era fino a qualche anno fa (fino a qualche mese fa, diciamo).»

«Domandona: è possibile cancellarlo completamente?»

«Allora con le nuove tecnologie, a patto che non ci sia nulla di strano all’interno del pigmento, perché purtroppo noi la qualità e la composizione reale del pigmento non arriveremo mai a conoscerla, possiamo eliminarlo del tutto. Vi mostrerò poi delle foto.»

«È meglio un tatuaggio vecchio o un tatuaggio appena fatto? Come ad esempio “mi sono pentita, l’ho fatto l’anno scorso, c’era il nome di una persona con la quale non sto più insieme”.»

«Dipende anche qua dalla qualità del pigmento. Molto spesso trovo più facile un tatuaggio vecchio, ammesso che il colore non abbia poi cambiato e virato verso un altro pigmento; altrimenti per un tatuaggio nuovo ci sono delle tecnologie, magari associandole ad altre procedure laser quali quelli frazionati, che essendo ancora più in superficie ci permettono di trattarlo di più. Quindi è da capire, non è sempre così.»

«Dottor Bartolucci oggi abbiamo una grande novità in studio: lei ha portato uno strumento tecnico per la rimozione del tatuaggio.»

«Sì, forse è il più importante per quello che riguarda la rimozione di tatuaggi, per due motivi: il primo è perché fa parte di quello che noi definiamo “campo dei picolaser”, quindi emette un impulso che dura un trilionesimo di secondo; è un impulso molto breve e soprattutto è stato il primo laser, questo nella fattispecie, ad ottenere l’approvazione per questo tipo di trattamento.»

«Adesso ci farà vedere anche una dimostrazione.»

«Facciamo una dimostrazione velocissima. Tra l’altro ci tengo a dire una piccolissima cosa sul fatto che oramai si sente parlare di rimozione di tatuaggi e anche di tecnologie su un manipolo, quindi si vedono questi piccoli manipolini fatti a pistola che concentrano tutta questa tecnologia (che non so neanche quanto pesi) all’interno di un manipolino ed emanano tipo 20 lunghezze d’onda, quindi venti laser diversi. Questo cassone sviluppa una sola lunghezza d’onda molto più pura rispetto alle tecnologie che si sviluppano su un manipolo piccolo di 10 centimetri.»

«Ecco, quindi questo è per farvi capire che queste sono le ultimissime tecnologie. Vediamo come funziona.»

«Proverò a sparare qui.»

«Noi abbiamo quindi preso un cartoncino colorato. Guardate che effetto immediato!»

«Ovviamente il risultato sul cartoncino è diverso.»

«Sì, però si capisce proprio cosa riesce a fare questo laser.»

«Ovviamente qui in studio non si può dimostrare su di un paziente, anche per motivi di sicurezza e regole anti Covid, ma questo fa proprio capire l’efficacia e la potenza, e come quindi la tecnologia sia cambiata.»

«Esatto, in passato non saremmo riusciti a togliere il pigmento; noi potremmo anche utilizzare un foglio di carta molto leggero, ma cosa succede? Accade che un impulso più lungo espone l’oggetto, in questo caso la pelle, che riceve questo impulso, ad un danno, cioè ad un tempo di esposizione più lungo; ciò significa che oltre a rompere il pigmento danneggiamo anche il cartoncino, in questo caso.»

«Ma questa è la cosa fondamentale, perché io tante volte ho sentito di persone che hanno fatto delle sedute per togliere un tatuaggio e poi sono rimaste quasi bruciate.»

«Sì, questo succede in maniera ovviamente molto più controllata; abbiamo portato un video che fa vedere la differenza del laser Q-Switched, dove appunto il pigmento viene rotto in particelle piccole (che sarebbe il laser a nanosecondi, quindi la vecchia tecnologia) ma non così piccole rispetto a quello che riesce a fare il laser a Picosecondi, che è questo qua. Ovviamente l’eliminazione di questi frammenti, che sono molto molto più piccoli, sarà non solo più veloce ma anche più efficace, dunque meno sedute, meno effetti collaterali.»

«Vogliamo vedere dei prima e dopo di un laser tradizionale?»

«Certo, questo è il meccanismo di funzionamento: a sinistra abbiamo il laser a nanosecondi; vedi che il pigmento viene rotto in delle particelle abbastanza grandi. A destra abbiamo un laser a Picosecondi, nella fattispecie questo che abbiamo appena visto, perché poi ovviamente anche tutti i Laser a Picosecondi non sono uguali l’uno con l’altro; questo riesce a romperli in frammenti molto più piccolini, e quindi ad accelerare l’eliminazione. Come vediamo si arriva a questo livello.»

«Quindi si sgretola il colore, il pigmento.»

«Sì, ogni raggio laser, che ha una lunghezza che viene definita in nanometri, ha un solo cromoforo, cioè un solo obiettivo di colore; in questo caso copriamo il nero, ma possiamo colpire con questo laser tutti i colori. Però andremo a colpire solo quello che è quel tipo di colore.»

«Mi metto nei panni di chi ci sta seguendo a casa e ha capito che c’è stata un’evoluzione con la tecnologia, ma, senza parlare di marche, che tipo di laser si deve chiedere al medico estetico di fiducia? Perché si parla sempre di tanti tipi di laser.»

«Restringiamo il campo ai laser a Picosecondi approvati FDA: l’FDA è la Food and Drug Administration, che è questo ente americano che chiede degli studi indipendenti nella fase di autorizzazione e di approvazione dei macchinari.»

«Quindi se non usano un laser a Picosecondi vuol dire che stanno usando una vecchia tecnologia.
Allora io vorrei far vedere anche delle immagini di VIP che hanno cercato di togliere dei tatuaggi. Vediamo per esempio Angelina Jolie: qui è chiaro il fatto che abbia tolto un tatuaggio e ne abbia poi fatto un altro ancora più importante e più grande. Vediamo anche Eva Longoria, che aveva un tatuaggio proprio sul collo. A proposito di questo: un tatuaggio sul collo può essere rischioso?»

«Assolutamente no. Lavoriamo sempre ad un livello molto alto, quindi né noi con il laser, né i tatuatori raggiungiamo strutture che in qualche modo possano essere pericolose; a meno che, ovviamente, non si parli di zone molto molto particolari, ma non è il caso del collo.»

«Quanto tempo ci vuole per eliminare completamente un tatuaggio?»

«Ecco su questo si fa molta confusione; i tempi sono lunghi, ma perché tra una seduta e l’altra ai miei pazienti faccio sempre attendere almeno 40/50 giorni. Invece ci sono colleghi che fanno attendere molto meno, anche 25/30 giorni, ma questo perché l’energia sparata è molto inferiore, il recupero è molto più veloce e, di conseguenza, il trattamento è anche molto meno efficace. Se non si dà tempo al pigmento, che noi abbiamo frammentato come visto prima, di essere eliminato (e questo purtroppo è un tempo lungo) noi la seduta la sprechiamo e andiamo a procurare un danno sulla pelle del paziente, perché comunque un minimo di ustione si crea, e questo senza avere risultato.»

«Mi dicono che abbiamo Giulia al telefono, quindi c’è una domanda per lei, Dottore. Giulia, è in onda. Buongiorno!»

«Sì, buongiorno. Io ho un tatuaggio sul fianco molto chiaro. È possibile eliminare anche questo?»

«È completamente bianco o anche grigio?»

«È bianco ma anche con delle zone grigie, però la maggior parte del tatuaggio è completamente bianco.»

«Il bianco non può essere eliminato, è l’unico colore che non riusciamo ad eliminare, perché non esiste una lunghezza d’onda dello spettro del raggio laser che colpisca il bianco; esattamente come per i peli bianchi.»

«Mi viene proprio da chiedere: ci sono tatuaggi fatti con un inchiostro scuro e altri, invece, che hanno all’interno dei colori. Quali sono i più facili da togliere e i più difficili da rimuovere?»

«Sicuramente il nero è più facile; questo laser nella fattispecie è un un best in class per quelli che sono i tatuaggi verdi e i tatuaggi azzurri (che fino a poco fa erano i tatuaggi più difficili); rimangono ancora, diciamo così, un pochettino più complessi, i gialli e i rossi; questo non significa che non possiamo trattarli, però sicuramente il rosso è un colore molto simile al colore dell’incarnato, così come a volte il giallo, e parte di questa luce tende ad essere anche filtrata, assorbita anche dal colore della pelle. E poi ovviamente dipende dal fototipo, cioè dal colore della pelle su cui questo tatuaggio viene eseguito, ed eventualmente trattato.»

«Andiamo adesso a vedere una grafica per riassumere proprio le caratteristiche di questa nuova generazione di laser.»

«Allora, sicuramente una caratteristica è il minor numero di sedute, come in quella foto che ho fatto vedere prima, dove il pigmento viene eliminato in particelle più piccole. Abbiamo anche una maggiore efficacia, perché riusciamo a trattare in maniera più veloce, anche dei tatuaggi che prima non riuscivamo a trattare. C’è il fattore sicurezza: minor tempo di esposizione della pelle a questo impulso significa minor danno; c’è un maggiore confort, perché è molto meno doloroso rispetto alle altre tecnologie; ci sono minori effetti collaterali, quindi poi anche nel lungo termine quella che può essere un ustione che dura per meno tempo ed è minore, porta a un rischio di macchie minori, porta ad un rischio di infezioni minori… Insomma, tutti gli effetti collaterali a lungo termine sono anche diminuiti.»

«Dottor Bartolucci posso anche chiedere i costi?»

«Sicuramente sono laser più costosi, sia dal punto di vista di macchinario che di trattamento. Non è il doppio rispetto a una vecchia tecnologia, perché anche le vecchie tecnologie quando uscirono erano comunque tecnologie molto costose, quindi è sempre stato un trattamento abbastanza costoso. Tieni conto che, voglio fare anche due numeri se non è un problema, per togliere un tatuaggio molto piccolo, anche se fosse una lettera, non si scende mai sotto i 150 euro a seduta. Questo perché, come hai visto prima qui in studio, solo per accendere il laser sono 25 minuti di riscaldamento; c’è tutto un meccanismo che si mette in moto anche solo per sparare un singolo colpo, che ha un costo.»

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