La subcisione controllata
Basandosi sulle prove cliniche e sulla ricerca condotta, il metodo terapeutico denominato “subcisione controllata” ha ricevuto l’omologazione dalla Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense rigoroso che supervisiona la regolazione dei prodotti alimentari e medicinali, per il perfezionamento a lungo raggio dell’aspetto della cellulite.
Il dottor Bartolucci illustra che questo innovativo intervento, ora legittimato dalla FDA per l’embellimento dell’apparenza della cellulite simile alla buccia d’arancia e disponibile esclusivamente in Italia presso le cliniche accreditate, necessita di un’attenta analisi medica iniziale.
Dopo aver determinato l’intensità dell’alterazione estetica, il medico esperto controlla glutei e cosce segnando le zone da sottoporre al trattamento con un pennarello specifico, poi procede alla disinfezione e anestesia locale delle aree coinvolte, e infine al taglio dei setti fibrosi con l’assistenza di uno strumento aspirante e una lama microscopica speciale.
Non vi è bisogno di cuciture e le parti interessate dovranno essere fasciate per almeno un giorno intero. La durata dell’intervento può oscillare a seconda del numero di imperfezioni e dell’ampiezza delle regioni da correggere.
A tre giorni dall’intervento, durante il quale non sono stati osservati gravi effetti collaterali se non lievi contusioni e dolore nelle zone interessate, i pazienti riferiscono un disagio minimo e, come sottolinea il dottor Bartolucci, il professionista autorizzato fornirà tutte le direttive necessarie per il periodo successivo al trattamento.
Una tecnologia all’avanguardia
È stata recentemente introdotta e brevettata in Italia una tecnica rivoluzionaria che, mediante l’uso di un sistema di aspirazione e un ago inserito sotto la pelle, consente di tagliare i setti fibrosi e così risolvere l’inconveniente degli incavi tipici della cellulite – spesso descritti come “buchi” o effetto “buccia d’arancia” – facilitando il rilassamento della pelle e rendendo la sua superficie più uniforme.
L’intera procedura viene effettuata in ambiente ambulatoriale con l’ausilio di anestesia locale. Il periodo di recupero è quasi istantaneo, a patto di seguire scrupolosamente le istruzioni del medico, e gli effetti sono apprezzabili già entro 3 giorni dall’operazione, stabilizzandosi completamente dopo 3 settimane. Tre anni dopo il trattamento, il 93% delle pazienti esprime ancora soddisfazione.
Metodi per combattere la cellulite
“Accanto a un adeguato stile di vita”, sottolinea il Dottor Bartolucci, “esistono varie tattiche che gli esperti possono proporre per tentare di contrastare l’apparizione o l’aggravamento di tale difetto estetico: applicazione di creme, impacchi, massaggi, e altre tecniche medico-chirurgiche.
Sfortunatamente, queste alternative terapeutiche, sebbene efficaci nel migliorare l’elasticità della pelle, nella riduzione del grasso superfluo o nell’attivazione del microcircolo, non sono in grado di intervenire sulla reale origine della cellulite: i setti fibrosi, che causano le cosiddette “fossette” così odiate dalle donne.”
La ragione strutturale dell’apparenza definita “a buccia d’arancia”, caratteristica della cellulite, è attribuita alla presenza di filamenti fibrosi che si estendono verticalmente attraverso il tessuto adiposo. “Sono questi setti fibrosi a produrre le depressioni e le irregolarità cutanee”, spiega il Dottor Bartolucci, “l’orientamento verticale di tali setti, specifico delle donne, è uno dei fattori che rende la cellulite più comune nel sesso femminile rispetto al maschile.
Negli uomini, questi setti sono generalmente orientati a 45 gradi. Nelle donne, l’addensamento di questi setti fa sì che il grasso tra una sezione e l’altra venga spinto verso l’alto, generando così le protuberanze e i solchi distintivi della cellulite.”
In linea con questa concezione, dal 2000 in poi, molte ricerche si sono focalizzate su un metodo che potesse, in maniera ripetibile e standardizzata, sezionare in modo mirato i setti fibrosi.
Origini della cellulite
Dal punto di vista scientifico, la cellulite rappresenta un’infiammazione del tessuto adiposo sottocutaneo.
“Il Dottor Marco Bartolucci, specialista in medicina estetica, illustra le principali cause legate alla formazione della cellulite, che includono: predisposizione genetica, alimentazione non equilibrata, ritmo metabolico lento, influenze ormonali, mancanza di esercizio fisico, consistenza e pigmentazione della pelle.”
Spesso si crede che la cellulite sia legata all’eccesso di peso, ma non è necessariamente così: anche individui con un peso nella norma possono presentare cellulite.
Tuttavia, è vero che la riduzione del peso può essere utile nella lotta contro la cellulite: un regolare esercizio fisico, unito a una dieta sana, può favorire la prevenzione o almeno non peggiorare questo disturbo estetico. In particolare, un allenamento aerobico di intensità moderata può promuovere un’adeguata ossigenazione dei tessuti e una normale circolazione del sangue. Mantenendo inoltre la frequenza cardiaca bassa, si incoraggia l’utilizzo dei depositi di grasso come fonte di energia.
Una conversazione con il dott. Bartolucci: setti fibrosi e cellulite.
Per un lungo periodo, si è dibattuto se classificare la cellulite come una malattia a tutti gli effetti oppure come un mero difetto estetico. Poiché la cellulite non è collegata a morbosità o mortalità, alcuni non la considerano come una vera e propria patologia.
Indipendentemente dal fatto che sia o meno categorizzata come una condizione patologica, la cellulite è un problema estetico molto comune tra le donne. Si calcola che ne siano colpite circa il 90% delle donne di origine caucasica e asiatica, con un totale che ammonta a 1,7 miliardi di donne in tutto il mondo.