Il Dott. Marco Bartolucci svela alcuni segreti della medicina estetica


La8 – Ogni mattina


«Siamo con Marco Bartolucci, benvenuto. È un ritorno perché sei stato già con noi. Ci sono arrivati tanti messaggi e tutti a dirci “dovete trattare questo tema”, e allora abbiamo scelto il massimo, quindi il dottor Bartolucci. Partiamo da quello che ci hanno scritto; su whatsapp è arrivata questa domanda: “Vorrei avere delle labbra come quelle di Angelina Jolie. Ma come si fa? Paola.” Sono quelle labbra intanto molto carnose, poi hanno quella sorta di taglio centrale.»

«Esatto. Diciamo che io non condivido quando mi vengono fatte questo tipo di richieste perché tendo a non uniformare quelli che sono i canoni estetici e i requisiti dei pazienti: siamo degli esseri umani, tengo tantissimo a rispettare l’unicità di ogni singolo paziente, quindi ovviamente non credo e non applico le mode in nessuno campo e neanche in quello dei filler, perché, appunto, quello che ci differenzia dai robot è proprio la nostra unicità, il nostro essere unici anche per l’avere le labbra in un certo modo. Non credo nelle mode delle “Russian Lips”, delle “Californian Lips” o delle labbra all’Angelina Jolie, perché, in qualche modo, ci portano a una deriva che non condivido.»

«Infatti sto guardando questa immagina di Angelina e, insomma, sono labbra molto carnose.»

«Sono labbra belle ma sono le labbra di Angelina Jolie. Poi Adriana Volpe avrà le sue labbra, che possono essere migliorate se c’è qualche problema oppure no; però, insomma, ognuno ha le sue caratteristiche.»

«Ma che cosa porta rifare un contorno della labbra? Cioè ci sono delle donne che hanno tante rughette vicino alle labbra: questo attenua anche quel lato estetico?»

«Assolutamente sì. Ci sono diversi prodotti che possono essere utilizzati: si va da dei filler molto volumizzanti, che sono spesso quelli utilizzati per ottenere questo tipo di risultato, a prodotti che invece vanno solo ad idratare, che quindi vanno a rendere un pochettino più idratato il labbro e magari a distendere qualche ruga sottile, ma non danno in alcun modo l’effetto di volume che molto spesso viene richiesto da questo tipo di procedura.»

«E se uno dopo si pente? Si può tornare indietro? Sono punturine che poi non sono definitive? Questo è un tema importante.»

«Assolutamente non sono definitive. L’acido ialuronico è reversibile perché è una molecola che viene riassorbita dal nostro corpo e, tra l’altro, esiste anche un prodotto, un enzima che, qualora il risultato non dovesse piacere nell’immediato o dovesse essere commesso un errore da parte di qualche medico, è in grado di andare a sciogliere l’acido ialuronico, e si chiama ialuronidasi; quindi è assolutamente un procedimento sicuro se effettuato, ovviamente, da mani esperte.»

«Hai detto una cosa che non sapevo. Adesso sentiamo chi si è prenotato: abbiamo Aurora. Aurora buongiorno. Da dove chiama?»

«Buongiorno, chiamo da Milano.»

«Posso sapere l’età?»

«Sì, ho 30 anni. Volevo chiedere al dottore se ha qualche consiglio su come ridurre le occhiaie.»

«Sì. Esistono, proprio rimanendo nel campo dei filler a base di acido ialuronico, dei prodotti studiati proprio per la regione delle occhiaie, che ci permettono di andare a inserire questo prodotto a livello del solco lacrimale, a livello dell’occhiaia; inoltre non si crea un edema, cioè non si gonfiano troppo, altrimenti andremmo a creare noi una borsa e questo sarebbe poi un altro problema, ma vanno solo a gestire l’aspetto cromatico dell’occhiaia; adesso, addirittura, siamo nell’era dei biofiller, dei peptidi, quindi esistono molti prodotti che hanno proprio l’indicazione per trattare le occhiaie. È un trattamento sicuro, richiede 15 minuti e solitamente dura 6 mesi.»

«Quindi in 15 minuti. È doloroso?»

«È un po’ fastidioso perché si sente l’inserzione dell’ago, però dopo non si sente nulla. Solitamente viene eseguito con una cannula smussa, quindi non c’è alcun fastidio, anche perché questi prodotti contengono la lidocaina, che è un anestetico, quindi una volta fatta la prima puntura la paziente non avvisa più alcun dolore.»

«Insomma, abbiamo capito che c’è una soluzione anche per le occhiaie, quindi il blu sotto gli occhi, che è una cosa diversa rispetto alle borse. Si trattano in maniera diversa.»

«E comunque c’è una soluzione anche per le borse.»

«Andiamo su Instagram, vediamo che cos’è arrivato: “Qual è il metodo migliore per eliminare le cicatrici da acne sul viso? Matilda.” Intano si possono togliere?»

«Sì, anche se non possono scomparire del tutto, perché come le smagliature e come altri tipi di cicatrici lasceranno dei segni sul nostro corpo. Però una delle procedure che faccio di più è proprio la riduzione delle cicatrici da acne e il trattamento più utilizzato e più performante è il laser frazionato non ablativo.»

«Quante sedute servono?»

«Dipende dalla profondità delle cicatrici: si va da un minimo di 2/3 sedute fino a 5/6 sedute; una al mese.»

«Adesso vedo un prima e un dopo. Sono foto che lei mi ha portato.»

«Lui è Giovanni Masiero: è un ragazzo di 38 anni, influencer, che è entrato a fare un consulto; ad occhio nudo non aveva bisogno di alcun trattamento perché la pelle è perfetta, poi con questo macchinario abbiamo notato che in profondità c’erano delle iperpigmentazioni che prima o poi sarebbero venute in superficie. Con lo stesso laser che ho appena nominato per le cicatrici da acne, esiste un protocollo in grado anche di togliere il melasma e le iperpigmentazioni, quindi, come vedi, dopo tre sedute la sua pelle ha perso tutte le iperpigmentazioni profonde e la pelle è proprio diventata di un altro colore.»

«Lui è un ragazzo giovane ma io penso anche alle persone di una certa età che poi con il tempo vedono comparire sulle mani e sul viso delle macchie proprio scure, appare questa pigmentazione che è un po’ il segno del tempo.»

«È ancora più semplice in quel caso: trattare questo tipo di macchie è difficile perché se si ha uno stimolo infiammatorio troppo forte si peggiora addirittura il quadro; invece per le macchie scure come le lentigo solari o senili, esiste un laser che si chiama laser Q-switched o laser a picosecondi che, con una sola seduta, è in grado di eliminarle definitivamente.»

«In una seduta? Si apre un mondo. Un’altra domanda, abbiamo Carlo in linea. Carlo buongiorno, può fare la domanda al dottor Bartolucci.»

«Buongiorno. Io anni fa ho fatto un intervento di trapianto di capelli; adesso sono avanti con l’età e i capelli non sono più cresciuti, quindi sono rimasti nel lato anteriore della testa questi bulbi che provocano un inestetismo. Volevo sapere: è possibile fare qualcosa chirurgicamente per nascondere queste ferite, diciamo così, oppure no?»

«Allora, sono rimaste delle ferite da dove hanno preso i bulbi?»

«Sì, esatto.»

«Innanzitutto ho fatto anche io il trapianto, lo confesso, non ho problemi a dirlo. Dipende dalla tecnica che hanno utilizzato; solitamente con la FUE non dovrebbero essere lasciati dei segni perché la carotatrice che entra per estrarre il bulbo lo fa in maniera abbastanza delicata e il fatto che poi si riformino i capelli attorno va a nascondere tutta la parte di cicatrici. Si può trattare, sicuramente non chirurgicamente: quello che proverei a fare eventualmente, se sono delle vere e proprie cicatrici, è lavorare con delle infiltrazioni, magari gonfiandole, cercando di farle apparire meno depresse, però è un caso talmente particolare che andrebbe visto, andrebbe valutato di persona per capire se si può fare qualcosa. Altrimenti proporrei di fare un altro trapianto nella zona dove, ahimè, sono stati magari tolti in maniera non proprio giusta i bulbi per essere poi trapiantati.»

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