Culotte de Cheval


Detto Fatto – Rai 2


«Bentornato Marco e benvenuta alla nostra ospite di oggi: Martina! Marco oggi parliamo di uno degli inestetismi più diffusi e più odiati da tutte le donne. Quindi donne, prestate bene attenzione a questo tutorial perché Marco Bartolucci finalmente ci darà la soluzione per distruggere le Culotte de Cheval. Di cosa si tratta?»

«Si tratta di un accumulo di grasso localizzato che coinvolge la zona che va nella parte esterna della coscia, leggermente vicino al gluteo ma nella parte più laterale. Abbiamo qui una foto che ci aiuta a localizzare questa zona di accumulo e viene definita una delle zone di accumulo preferenziali; questo vuol dire che si fa ben presto a mettere del grasso in questa zona ma per toglierlo ce ne vuole.»

«Oggi noi scopriremo che dietro questo inestetismo si può nascondere anche un problema di salute, che ci spiegherai. Prego la nostra ospite Martina di alzarsi in piedi per farci vedere dove si formano esattamente le Culotte de Cheval.»

«Ti chiedo di girarti un attimo Martina. Le Culotte de Cheval sono queste sporgenze laterali, che si vedono meglio posteriormente.»

«Martina, le hai sempre avute oppure sono comparse con il tempo?»

«Le ho sempre avute nella mia struttura fisica, anche se mi alleno, faccio sport.»

«Lo sport sicuramente aiuta ma quello che non esiste è il dimagrimento localizzato, quindi dovremmo perdere tropo peso per notare una riduzione in quel punto.»

«Marco quali sono le cause?»

«Sono diverse, sicuramente una cattiva alimentazione è la prima causa di formazione, poi una scarsa attività fisica e poi anche una postura, un appoggio non corretto del piede può causare questo problema; ci sono anche i fattori genetici ma quelli sono ancora in fase di studio.»

«Hai parlato di postura e questo mi ha suscitato curiosità. Qual è la postura corretta dei piedi per non incrementare questo inestetismo?»

«Abbiamo una grafica. Come vedi nell’immagine di sinistra rimane questo archetto a livello della pianta del piede, in grado anche di favorire la circolazione; ma la pianta non deve essere né troppo poco poggiata né completamente poggiata a terra.»

«Facciamo un esempio vivente di questa postura: Martina poggia il piede su questa piattaforma per vedere che tipo di impronta si formerà.»

«Sembrerebbe essere una postura abbastanza corretta: come vedi è rimasto l’arco, quindi la causa principale delle Culotte di Cheval in Martina non è la postura.»

«Marco nel caso della Culotte de Cheval quale potrebbe essere il problema di salute di cui abbiamo parlato prima?»

«Sicuramente il sovrappeso; bisognerebbe anche capire i fattori ambientali che vi sono dietro questo problema, quali appunto la scarsa attività fisica, una circolazione che non funziona in maniera corretta; insomma bisognerebbe approfondire bene prima di trattare solamente l’inestetismo estetico.»

«Tu Marco oggi ci mostrerai delle soluzioni pratiche per combattere le Culotte de Cheval.»

«Si tratta di due trattamenti combinati con lo scopo di avere un effetto sinergico, in grado di andare a creare una lisi cellulare proprio nella zona delle culotte. Vediamo il primo trattamento. Il primo step, il primo trattamento è la mesoterapia, che consiste nell’iniettare nel tessuto sottocutaneo un farmaco o un prodotto omeopatico che ci facilita la rottura delle cellule del grasso. Ciò andrebbe bene da solo, anche senza l’utilizzo della seconda tecnica, ma se viene fatto prima del secondo passaggio rende più efficace l’intero trattamento. Le punture vanno fatte esattamente nei punti dove è localizzato il grasso, dunque è molto localizzata come tecnica e si utilizzano degli aghi molto sottili.»

«L’ago utilizzato fa male?»

«L’ago non fa male perché è molto molto piccolo, come vedete.»

«Questo passaggio quanto dura?»

«All’incirca 15-20 minuti.»

«Adesso tocca al secondo passaggio, che, come è stato detto, è in sinergia con il primo. Vediamolo.»

«Il secondo passaggio consiste negli ultrasuoni. L’ultrasuono è un’energia in grado di rompere e di surriscaldare le cellule del grasso, quindi gli adipociti, a tal punto da rompere la loro membrana, quindi avviene una lisi cellulare dovuta al fatto che queste cellule si surrisicaldano e parte di esse muoiono. Abbiamo un video in cui eseguo il trattamento: questo è il manipolo che si poggia sulla zona da trattare, partono gli ultrasuoni che si focalizzano, quindi non vengono erogati liberi e arrivano fino a un 1,3 cm di profondità. Abbiamo anche una grafica che ci mostra come agiscono a livello del tessuto adiposo: vedi che sono molto sottili, non danneggiamo nessuna struttura ma vanno solo ad agire dove gli ultrasuoni si focalizzano, che è esattamente quel puntino grigio all’interno dello strato giallo, che è tutto il grasso.»

«Marco invece questo trattamento quanto dura?»

«Questo trattamento dura all’incirca 30-40 minuti e bisogna fare una sola seduta (di entrambi i trattamenti che lavorano in sinergia), massimo due sedute a distanza di due mesi.»

«Dopo questi trattamenti combinati i risultati sono definitivi?»

«Assolutamente sì, la lipolisi è sempre definitiva; lasciami dire che le cellule del grasso, quindi gli adipociti, sono come dei sacchetti quindi possono eventualmente tornare di dimensioni più grandi, motivo per il quale è necessario non solo fare questo tipo di procedura ma cambiare anche lo stile di vita.»

«E per quanto riguarda i costi?»

«Il costo di questo protocollo è di 700 euro, però i risultati sono definitivi o comunque importanti.»

«Allora, abbiamo riassunto in una grafica quelle che sono le caratteristiche di questi trattamenti combinati: non sono invasivi, richiedono massimo due sedute, non hanno tempi di recupero e consentono di ottenere risultati naturali e permanenti. Marco sicuramente anche l’alimentazione influisce: quali sono i cibi che ti senti assolutamente di sconsigliare?»

«Assolutamente le bibite gassate e zuccherate sono le più pericolose, quindi anche gli zuccheri semplici, la carne rossa e gli insaccati; bisognerebbe avere una dieta ricca di frutta, verdura e fibre, in modo tale da garantire una funzionalità intestinale.»

«Martina come va con l’alimentazione?»

«Sono abbastanza brava dai, però ovviamente qualche sgarro, qualche dolcetto me lo concedo.»

«Sì, qualche sgarro è necessario.»

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